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Mostrando postagens de dezembro, 2015

SUPERSTIZIONI DI CAPODANNO

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Il desiderio di controllare il futuro è particolarmente intenso nei momenti di passaggio, perciò l’ultimo giorno dell’anno porta con sé un gran numero di superstizioni e tradizioni scaramantiche. Spesso le tradizioni di Capodanno sono legate a un pensiero magico per analogia: per esempio, in molte culture mangiare lenticchie porta ricchezza, presumibilmente per la loro forma che ricorda quella di piccole monete. Nel sud degli Stati Uniti il ruolo delle lenticchie è svolto anche dai fagioli dell’occhio, che sarebbero stati risparmiati dalle devastazioni del generale Sherman durante la guerra civile. Secondo il Dizionario della superstizione di Helmut Hiller, in passato la stessa funzione delle lenticchie era attribuita alle carote. Benauguranti sono anche i chicchi di melograno, i datteri e l’uva (in alcune regioni si usava inghiottirne dodici acini ai rintocchi della mezzanotte). In Germania mangiare piselli allontanava le malattie e sbafarsi una saporita focaccia d’ortica assicu

TRADIZIONI DI CAPODANNO

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"Paese che vai, usanza che trovi" recita il vecchio adagio. Ma siccome i tempi sono cambiati e il mondo diventa globale, ecco un viaggio virtuale proprio tra riti, tradizione e festeggiamenti originalissimi in ogni angolo del mondo, per "salutare" il 2015 e festeggiare il nuovo anno. Si va dal bagno nelle gelide acque siberiane, alle lanterne cinesi, passando per il bagno con le candele a Copacabana, passando per i classici veglioni per le vie delle capitali europee. Gli amici spagnoli si ritrovano tutti davanti al maestoso orologio di Puerta del Sol a Madrid e allo scoccare della mezzanotte, nel bel mezzo dei festeggiamenti della movida spagnola, è di buon auspicio mangiare 12 acini d’uva, simbolo di fortuna per ogni mese dell’anno entrante. Anche in Spagna, come in Italia, è buona norma indossare un indumento rosso e nel bicchiere del primo brindisi è consigliato mettere un anello che porterà fortuna a chi lo indosserà. In Spagna durante il Capodanno si

I BOTTI DI CAPODANNO

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I botti di capodanno sono una tradizione italiana radicata nel tempo. Esistono diverse tipologie di prodotti, più grandi e più piccoli, ma per tutti occorre prestare la massima prudenza e acquistare soltanto i prodotti autorizzati. Francesi, inglesi e americani festeggiano l'arrivo dell'anno nuovo con un brindisi per strada o ammirando i fuochi di artificio realizzati da professionisti. Purtroppo in Italia la tradizione dei "botti" resta ancora molto diffusa e difficile da sradicare, anche se diversi comuni hanno espressamente vietato tale pratica. Finora sono oltre 850, da Nord a Sud, i comuni che hanno proibito i fuochi d'artificio, mortaretti, stelle filanti e altri fuochi pirotecnici. Botti off limits nelle grandi città come Milano (a Settimo Milanese, Magenta e Sesto), Genova, Torino, ma anche ad Ancona, Bari e Cortina d'Ampezzo e non solo. A Bologna niente botti dal 24 dicembre al 7 gennaio, con maxi multa da 500 euro ai trasgressori. Divieto i

INTIMO DI CAPODANNO

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La tradizione vuole che la notte di Capodanno i boxer degli uomini e gli slip delle donne siano rossi, ma non solo, secondo l’usanza infatti le mutande dovrebbero essere un regalo e dovrebbero essere gettate via il giorno dopo. Il rosso è il colore che indica la prosperità, scaccia le forze negative, rappresenta il sangue e l’energia vitale, ma anche il cuore e i sentimenti. Sembra dunque che le mutandine rosse siano anche simbolo di lunga vita e gioie amorose. L’usanza si è radicata negli anni, soprattutto in America, dove è impensabile non indossare mutandine rosse la notte di Capodanno. Un modo tradizionale per dare l'addio al vecchio anno ed il benvenuto, con tutti i migliori auspici, a quello nuovo. A quanto pare, la tradizione nasce in Cina: nel simbolismo orientale infatti, il rosso è il colore dell'augurio, della buona sorte, utilizzato anche per le celebrazioni nuziali. Ci sarebbe una leggenda dietro questo simbolismo: fin dai tempi antichi, gli uomini

LA BEFANA

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La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte col cappello alla romana... VIVA VIVA LA BEFANA!  Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle (sul cui fondo non manca mai anche una buona dose di cenere e carbone), passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini. Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchia, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto. La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione) è nell'immaginario collettivo un mitico personaggio con l'aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio. La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e,

CAPODANNO

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Capodanno  è il primo giorno dell'anno. Nel mondo moderno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il mondo e nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di festa. Per le popolazioni che seguono il calendario giuliano, ad esempio alcune chiese ortodosse, ai fini strettamente religiosi l'inizio dell'anno viene celebrato nel giorno corrispondente al 14 gennaio gregoriano. La scelta di considerare il 1º gennaio quale primo giorno dell’anno consegue all’introduzione del calendario giuliano promulgato da Giulio Cesare nell’anno 46 a.C. (precedentemente veniva considerato quale primo giorno dell’anno il 1º marzo). La festa di Capodanno trae origine dai festeggiamenti in onore del dio romano Giano da cui trae origine il nome del mese di gennaio. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pagano venne deplorato da Sant'Eligio (morto nel 65

LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

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La strage degli innocenti è un episodio presente soltanto nel Vangelo secondo Matteo (2,1-16), in cui Erode il Grande, re della Giudea, ordina un massacro di bambini allo scopo di uccidere Gesù, della cui nascita a Betlemme era stato informato dai Magi. Secondo la narrazione evangelica, Gesù scampò alla strage in quanto un angelo avvisò in sogno Giuseppe, ordinandogli di fuggire in Egitto; solo dopo la morte di Erode Giuseppe tornò indietro, stabilendosi in Galilea, a Nazaret. La maggioranza degli studiosi moderni nega la storicità dell'episodio, anche per il mancato riscontro nelle opere di Giuseppe Flavio, fonte principale della storia giudaica del I secolo. Altri studiosi ne accettano invece la storicità in quanto l'episodio si inserirebbe perfettamente nel carattere e nella modalità di governare che ebbe Erode, uomo crudele e sanguinario; questi avvertendo il pericolo di un'usurpazione non avrebbe esitato infatti ad uccidere in diverse occasioni una moglie, tre co