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Mostrando postagens de novembro, 2015

Il Crocefisso Nelle Scuole Pubbliche

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L’esposizione del crocifisso negli uffici pubblici in genere, è data con ordinanza ministeriale 11 novembre 1923 n. 250, nelle aule giudiziarie con Circolare del Ministro Rocco, Ministro Grazia e Giustizia, Div. III, del 29 maggio 1926, n. 2134/1867 recante “Collocazione del crocifisso nelle aule di udienza”, che recita: “Prescrivo che nelle aule d’udienza, sopra il banco dei giudici e accanto all’effige di Sua Maestà il Re sia restituito il Crocifisso, secondo la nostra tradizione. Il simbolo venerato sia solenne ammonimento di verità e giustizia. I capi degli uffici giudiziari vorranno prendere accordi con le Amministrazioni Comunali affinché quanto esposto sia eseguito con sollecitudine e con decoro di arte quale si conviene all’altissima funzione della giustizia”. L'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche è presente in alcuni Paesi a maggioranza cattolica. In Austria la presenza del crocifisso è garantita da una legge del 1949, confermata dal Concordato del

IL GIUBILEO

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« Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della Misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell'Immacolata Concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016, domenica di Nostro Signore Gesù Cristo, re dell'universo e volto vivo della misericordia del Padre. Affido l'organizzazione di questo Giubileo al Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, perché possa animarlo come una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di portare a ogni persona il vangelo della Misericordia. » (Papa Francesco) Nella Chiesa cattolica il Giubileo è l'anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. Riprende il nome dal

POLITICA E MAFIA

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"Mafia Capitale" è una forma di criminalità organizzata capace di usare gli strumenti tipici della mafia e come tale è perseguita come Cosa nostra. Ha il controllo del territorio, la forza intimidatrice, la struttura armata, il rapporto molto forte con i politici. Elementi, questi, che tradizionalmente hanno sempre caratterizzato Cosa nostra, la cui struttura è monolitica e verticistica. Si tratta di una forma evolutiva di Cosa nostra. Le organizzazioni di tipo mafioso si infiltrano dove è più facile e dove corrono i rischi minori. E preferiscono i settori in cui la spesa pubblica è forte ed è in un certo senso "obbligata". In Italia domina un intreccio senza precedenti tra boss di mafia, collaboratori di giustizia e politica. Alcuni pentiti di mafia hanno parlato di accordi con politici di primo piano. Le accuse del pentito di mafia Gaspare Spatuzza hanno sollevato un gran polverone sulla scena politica italiana. Secondo le sue dichiarazioni alcuni poli

I BAMBOCCIONI

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Bamboccioni, per quanto molti possano ritenere il contrario, non è uno dei tanti neologismi a cui i nostri politici ci hanno abituato, ma un termine esistente da alcuni secoli, per quanto poco usato nei tempi moderni. Fu Tommaso Padoa Schioppa (1940-2010), nell’ottobre del 2007, a dargli nuova vita reinserendolo con forza nella parlata corrente. All’epoca, Padoa Schioppa era il ministro delle Finanze del governo Prodi e, nel corso di un’audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, ebbe a dire: “Mandiamo i bamboccioni fuori di casa. Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. È un’idea importante“. Il ministro, molto probabilmente, non aveva alcun intento polemico, ma fu sommerso da una valanga di critiche, peraltro bipartisan; il commento più “buono” fu di Walter Veltroni che parlò di “battuta infelice“. L’allora capogruppo dei Verdi-Pdci al Senato, Manuela Palermi, non gradì molto l’uscita del mini

LE GIOSTRE

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Le prime giostre erano costituite da animali veri legati ad una corda e ruotanti attorno ad un palo. Tale utilizzo risale agli albori dell'agricoltura e serviva al doppio scopo di liberare i cereali dal loro involucro di paglia e per il divertimento dei bambini di casa. L'impiego unicamente per motivi di svago risale soltanto all'epoca dell'Impero bizantino. Una sua versione, sotto forma di spettacolo militare, apparve in Italia alla fine del XVI secolo per sostituire i tornei, giudicati troppo violenti. Essa venne poi resa popolare in Francia da Enrico IV. La prima giostra ufficiale venne organizzata nel 1605. Con la rivoluzione apportata dalle macchine a vapore, i cavalli vennero sostituiti da riproduzioni in legno o altri materiali come la cartapesta. Le prime giostre apparvero in Europa nel 1860 e poi negli Stati Uniti negli anni 1870. La prima giostra di Coney Island venne costruita nel 1876 da Charles I. D. Looff, un ebanista danese. La più antica giostra

L'AVVENTO

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L'avvento, in molti riti cristiani, è il tempo liturgico che precede il Natale ed è preparatorio allo stesso: nei riti cristiani occidentali segna l'inizio del nuovo anno liturgico. La parola avvento deriva dal latino adventus e significa "venuta" anche se, nell'accezione più diffusa, viene indicato come "attesa". L'avvento è presente negli anni liturgici della Chiesa cattolica, della Confessione luterana e della Comunione anglicana. In tutte le confessioni questo periodo è contraddistinto da un atteggiamento di attesa del Natale imminente da parte dei fedeli e dal raccoglimento e dalla preghiera per l'accoglienza del Messia di cui si rivive spiritualmente la nascita. Nel rito romano della Chiesa cattolica l'Avvento contiene quattro domeniche e può durare quattro settimane. Si compone di due periodi; inizialmente si guarda all'Avvento futuro del Cristo nella gloria alla fine dei tempi, occasione di penitenza; dal 17 dicembre la li

LE LUMINARIE

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.La nascita delle luminarie non si può datare con certezza, ma con ogni probabilità può essere collocata in età barocca. Fin dalle origini, comunque, le luminarie sono con certezza associate alle celebrazioni religiose in onore dei santi, alle feste patronali e consistono in lampade ad olio, dotate spesso di “paralumi” in carta colorata. Fin dal Settecento le strutture lignee erano addossate alle facciate degli edifici che, in tal modo, venivano illuminate con bicchieri colorati, contenenti olio ed uno stoppino per l’accensione. Successivamente le impalcature si sganciarono dalle facciate degli edifici, divenendo strutture autoportanti alimentate a gas. Il compito di disegnare tralci vegetali e floreali, di delineare i profili di case e di strade è affidato alle migliaia di lampadine variopinte che trasmettono tutto il colore e il  calore della festa. Dalla lampada ad olio all’illuminazione a carburo fino ad arrivare alla luce elettrica, le luminarie continuano ad essere

L'ESTATE DI SAN MARTINO

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L'estate di san Martino è il nome con cui viene indicato un eventuale periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Nell'emisfero australe il fenomeno si osserva in tardo aprile - inizio maggio, mentre nell'emisfero boreale a inizio novembre (San Martino viene festeggiato l'11 novembre). Il nome ha origine dalla tradizione del mantello, secondo la quale Martino da Tours (poi divenuto San Martino), nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà del suo mantello; poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l'altra metà del mantello: subito dopo, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite. Il nome di Estate di San Martino è condiviso con le culture iberofone e francofone, nei paesi anglosassoni viene chiamata Indian Summer ("estate indiana"), mentre in alcune lingue slave, tra cui il russo, è chiamata Bab'e Leto. La